La festa dei Giudei di San Fratello è una tradizione tra sacro e profano che si tramanda da generazioni in generazioni sin dal Medio Evo. Ogni anno, durante la Settimana Santa, questa festa si rinnova con la stessa passione e devozione di sempre.
I cittadini del piccolo borgo, muniti di trombre e ferraglie varie, si trasformano in Giudei. Indossano il tradizionale costume di colore rosso a strisce bianche ornato da vari oggetti, code di cavallo e animali vari. Sul capo portano il sbirrijan, un cappuccio addobbato in tanti modi differenti.
Siamo nel Comune di San Fratello, in Provincia di Messina (Sicilia), un piccolo paesino di poche migliaia di abitanti, a 500 mt slm. Questo rituale rappresenterebbe l’uccisione di Cristo da parte dei giudei rivelando la loro natura demoniaca.
Tutta la giornata della processione è accompagnata con il suono di trombe. Si formano diversi gruppi, probabilmente divisi per contrade, e a turno suonano un motivo tradizionale. Molte di queste trombe, mi hanno raccontato, sono tramandate da padre in figlio e possono avere anche più di cento anni.
Nonostante i numerosi studi, non si hanno notizie certe dell’origine del rituale e anche se nei secoli ha subito molte contaminazioni, resta ancora un’evento attesissimo dai San Fratellani.
Ho partecipato alla processione dei Giudei di San Fratello durante la settimana santa del 2023. Mi ha colpito molto la partecipazione dei cittadini, e anche dei numerosi bambini con il tradizionale costume.
Oggi è un evento molto conosciuto e probabilmente tra i più antichi dell’isola. Ogni anno giungono a curiosare centinaia di turisti da ogni parte della Sicilia e non solo.